In the title of this book, published in 2006, we find a synthesis of the origins, inspiration and styling of one of the best known Italian cars in the world, the 124 Spider Pininfarina, designed by Tom Tjaarda.
Born in Detroit in 1934, from a Dutch father and American mother, he worked as a car designer and stylist almost exclusively in Italy, creating cars that have remained in history especially for Ferrari, Fiat and De Tomaso (his the unforgettable supercar Pantera). After a period at Ghia, he joined Pininfarina in 1962.
A quel tempo a capo del Centro Stile c'era Franco Mattinengo che, dopo aver visto un esercizio di stile denominato "Rondine" - per il cofano posteriore che ricorda proprio la coda biforcuta del volatile primaverile - realizzato da Tjaarda su base Chevrolet Corvette, nel 1964 gli affida il compito di ideare una vettura che possedesse quelle stesse caratteristiche avendo però come parametri di riferimento una italianissima berlina della Fiat, la 124.
Quella commissione per Tom Tjaarda, inizialmente, rappresentò un autentico rompicapo perchè le dimensioni della 124 erano di gran lunga inferiori a quelle della Corvette. Particolare importante che determina la costruzione di un modello. Altro problema, non meno grosso, era rappresentato dalla calandra la quale avrebbe dovuto adottare fari tondi, in tipico stile europeo ed in linea con i canoni dell'epoca, al posto di quelli a scomparsa già presenti sull'auto americana. In altri termini, un progetto da rielaborare completamente, senza sconvolgere l'idea originale. Poco certo non era!
Tjaarda riesce anzitutto a conservare il motivo della "coda di rondine" per il bagagliaio. Per modificare la calandra si serve di un'altra sua creazione, la Ferrari "330 GT 2+2", della quale la 124 Spider adotterà in modo identico il cofano spiovente, la prese d'aria a "bocca di squalo", il paraurti a scimitarra nonchè i gruppi ottici rotondi. Il problema era così solo parzialmente risolto perchè in realtà, a quel punto, bisognava mettere insieme due corpi vetture: quello anteriore con linee curve e morbide e quell posteriore a linee tese come sul prototipo "Rondine".
La soluzione consistette nell'ideare un'onda discendente/ascendente (a seconda della direzione in cui la si osserva) all'altezza della maniglia apriporta che conferisce alla vettura uno slancio armonioso tanto da farla apparire in movimento anche da ferma. Il problema era così definitivamente risolto, forse non così semplicemente come illustrato oggi ma è un fatto che due anni dopo la 124 Spider faceva bella mostra di sé al Salone dell'Automobile di Torino conquistando l'ammirazione del pubblico a prima vista.
124 Spider Pininfarina - "La rondine che fece primavera" (The swallow that made spring) tells us this and more, with the aid of pictures and drawings.
48 pages. Text in Italian.
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