AUTO E DISEGNO, PASSIONE E DESTINO / CAR & DESIGN, PASSION & DESTINY

Breuer Paul

Alcuni designers sono diventati dei personaggi i cui nomi sono noti a tutti, altri hanno lavorato all'ombra di studi più o meno famosi, ma non di meno hanno avuto un ruolo importante nella... continua
Editore: Asi
Lingua: Inglese, Italiano

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Alcuni designers sono diventati dei personaggi i cui nomi sono noti a tutti, altri hanno lavorato all'ombra di studi più o meno famosi, ma non di meno hanno avuto un ruolo importante nella storia dell'automobile. Uno di questi è il designer belga Paul Breuer, che ha praticamente trascorso tutta la sua carriera in Italia.

La passione per le automobili nasce fin da subito, da qui la decisione di intraprendere gli studi artistici. Terminato il primo ciclo di studi, Paul Breuer invia diverse lettere contenenti un porfolio dei suoi lavori a diversi carrozzieri per frequentare, nelle vacanze estive, un loro stage. 

Dopo uno stage della durata di un mese, l’Ingegner Bianco gli propone l’assunzione e una posizione nel "Centro Stile e Esperienze OSI" diretto dall'Ing. Sergio Sartorelli, un designer di fama mondiale. Comincia così la sua carriera e, la sua vita, da stilista in Italia. 

Rimarrà alla O.S.I. dal 1966 al 1968 vivendo in prima persona uno dei migliori periodi della fabbrica italiana. Fallita l’azienda, passa al Centro Stile Fiat, allora diretto da Gian Paolo Boano, partecipa subito allo studio dei particolari della nascente Fiat 128.

Nel corso degli anni gli vengono affidati compiti sempre più importanti tra cui quello del design degli esterni della Fiat 128 Sport Coupè. Insieme a Prever crea la linea esterna e ne cura la modellazione. Il loro progetto viene scelto dalla dirigenza per la produzione. Si tratta della prima vera affermazione come designer.

Dopo la ristrutturazione del Centro Stile Fiat, Breuer viene inserito in un nuovo team di designer, l'Ufficio Studi Futuri, diretto da Sergio Sartorelli. Nonostante la possibilità di poter creare modelli di automobili senza troppi vincoli, la situazione sembra stagnante e senza possibilità di evolversi. Così quando viene a sapere che allo studio Ford di Torino cercavano un designer si presenta e viene assunto alla fine del 1972.

Lo Studio Ford di Torino era diretto da Filippo Sapino (ex Pininfarina) e sviluppava progetti per conto di Ford Europe per modelli da destinare alla produzione europea. Dopo circa un anno lo Studio Ford viene accorpato alle Carrozzeria Ghia e Vignale e cambia nome in Ghia Operations Italy.

Il nuovo studio si occupa di creare concept cars per i saloni, affrontando sempre temi diversi. Alla Ghia realizza numerosi prototipi che saranno esposti nei saloni dell’auto in tutto il mondo riscuotendo molto successo, come le Ford Megastar I e II (1978 e 1979), la Ford Lucano (1978) e la Ford GTK (1979), tutte vetture dalle linee originali e di forte impatto visivo.

Dopo altre esperienze, nel 1986 ha iniziato la carriera di designer freelance. Uno dei lavori più importanti è stato il design e lo sviluppo della Maserati Opac Spyder del 1994.

Informazioni prodotto

Rilegatura
Rilegato
Pagine
253
ISBN / EAN
9788898344994
Editore
Lingua del testo
Inglese, Italiano
Data di stampa
07/2024
Formato
30 x 30 x 1 cm

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