Juan Manuel Fangio è sicuramente uno dei più grandi piloti di automobili da corsa che la storia ricordi. Questo non tanto e non solo per i cinque Campionati del mondo di Formula 1 vinti - un record per tanto tempo ineguagliato - quanto per lo stile di guida superlativo, che combinava la precisione assoluta, in tutto simile a quella di un computer, con la straordinaria abilità nel calcolare, e assumere, i rischi del caso.
Quando, alla fine degli anni Quaranta, approdò nel vecchio continente, già celebre e celebrato in Argentina ma ancora sconosciuto e guardato con una certa sufficienza in Europa, Fangio non aveva più l'età del debuttante e nessuno si sarebbe azzardato a pronosticargli un lungo periodo di trionfi.
Invece il "gaucho" stupì tutti e si affermò con la disinvoltura e con la continuità del campione di razza. Alfa Romeo, Maserati, Mercedes, Ferrari: queste le vetture con le quali Fangio costituì nell'arco di un decennio un binomio vincente.
L'intelligenza tattica, la bravura nella guida e la sorprendente freschezza atletica sono stati gli atout che Fangio ha potuto giocare nei confronti degli avversari più temibili. Ma a trasformarlo in una figura mitica agli occhi del pubblico hanno contribuito anche alcuni tratti purtroppo rari nei piloti venuti dopo di lui, come la lealtà e l'innato senso della cavalleria.
Fangio Pirelli Album, volume pubblicato nel 1991, con la collaborazione di Mercedes-Benz, gli rende un omaggio unico, ripercorrendo la sua carriera con l'aiuto di un eccellente apparato iconografico.
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