Negli Stati Uniti d’America, l’automobile a vapore conquistò quote di mercato rilevanti. Nel 1900, circa il 42% dei 4000 veicoli, prodotti in quel paese, era di questo tipo. Il mercato americano, che già identificava nell’automobile uno strumento per migliorare la qualità della vita, ne apprezzava la facilità d’uso e di manutenzione, rispetto alla controparte con motore a scoppio. La sua immagine fu anche rafforzata dai record mondiali di velocità: una Serpollet batté il record nel 1902, con circa 120 Km/h, e una Stanley Rocket raggiunse per la prima volta la velocità di 205 Km/h nel 1906, il primo record oltre i 200 Km/h. L’autore, Lorenzo Morello, per documentare questa interessante storia, in una parte introduttiva, illustra le differenze di funzionamento e di utilizzazione fra il motore a vapore e il più noto motore a scoppio, quindi si descrivono i primi motori costruiti; in seguito, è presentato il primo veicolo semovente, il Fardier di Cugnot del 1771, seguito da altri esemplari unici, costruiti da allora alla fine dell’ottocento. Dopo aver descritto la prima generazione di automobili, Morello apre una parentesi sullo sviluppo delle basi scientifiche che guidarono i progetti più moderni, per facilitare la comprensione di quale dovesse essere il percorso del progresso. Sono poi illustrati i prodotti più significativi nella produzione in serie, costruiti nei primi trent’anni del novecento. Si riportano poi i non pochi prototipi realizzati dopo questo periodo, con particolare riguardo a quelli più recenti, ipotizzati come unico approccio possibile alla riduzione delle emissioni inquinanti. Al termine del libro, è proposta una visione del futuro, chiedendosi se l’automobile a vapore possa ancora svolgere un ruolo come mezzo di trasporto.
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Storico - Descrittivo