Nel 1878, all'Esposizione Universale di Parigi, Amédée Bollée padre presenta la Mancelle (dal francese, "mansueta"), la sua seconda automobile dopo la Obéissante. Quest'ultima vettura, spinta da due motori a vapore, riusciva a raggiungere la velocità massima di 40 km/h, un buon risultato, se si pensa che la massa della vettura a vuoto era di 4.8 t.
L'ingegnere Léon Le Cordier, impressionato dalle prestazioni, spiegò al costruttore la sua ambizione: creare un servizio di trasporto pubblico su strada con veicoli a vapore, per passeggeri e merci. Sedotto dal progetto, Amédée Bollée non immaginava allora gli inconvenienti che l'accordo con il troppo entusiasta Léon Le Cordier gli avrebbe causato.
La Mancelle aveva caratteristiche simili a quelle della Obéissante, ma era molto meno pesante (2.75 t). Il motore era posizionato a sbalzo oltre l'asse anteriore e un lungo albero portava la trasmissione al differenziale posteriore collegato con due catene alle ruote. La caldaia invece era posteriore sistemata su una sorta di ballatoio coperto da un baldacchino dove trovava posto il fuochista.
Questo interessante volume di Michel Bollée ne traccia un profilo storico e tecnico, con un puntuale corredo fotografico e documentale.
75 pagine. Testo in francese.
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