Il primo dei 10 capitoli previsti dal volume è un po’ una provocazione. Ricorda infatti come una “piccola” Stanguellini Sport 1100, grazie a una eccellente tenuta di strada, abbia battuto la nuova e ancora acerba Ferrari a motore a 12 cilindri di 1500 cc, in alcune corse della stagione 1947, quella d‘esordio per la neonata Casa del Cavallino.
Lo “sgarbo” ricevuto da un marchio, altrettanto modenese e ugualmente impegnato nella costruzione di vetture Sport, seppure di cilindrata ridotta, ha certamente infastidito Enzo Ferrari, che comunque non ha avuto nulla da ridire.
Aveva troppo rispetto e amicizia per il “Mago” Vittorio Stanguellini, fin da quando quest’ultimo si faceva vedere negli ambienti agonistici modenesi in compagnia del padre Francesco, pioniere del motorismo locale.
Una grande famiglia, quella degli Stanguellini di Modena: nella seconda metà dell’800, Celso, padre di Francesco Sr., aveva fondato una azienda per la costruzione di timpani da orchestra ad accordatura meccanica brevettata.
Da lì, alla “meccanica” delle automobili il passo è stato breve: Francesco Sr. diventa il primo rappresentante della Fiat a Modena, mentre il figlio Vittorio allarga in seguito l’accordo con la Casa torinese, ma la passione e la capacità tecnica lo portano anche alla preparazione e alla costruzione di vetture da corsa già all’inizio degli Anni ’30.
Vittorio ci sa fare e mette assieme un piccolo impero, basato soprattutto sulle Sport 750 e 1100: l’officina di viale Moreali e in seguito quella più grande di via Schedoni, diventano un riferimento a livello mondiale, dal ‘58/’59 ribadito con la costruzione delle vetture di Formula Junior (quella che poi diventerà Formula 3), destinate ai piloti in ascesa.
La Stanguellini F. Junior con motore Fiat 1100 elaborato da 90 Cv e 200 km/h è la più diffusa e vincente auto della affollata categoria. Il regolamento della “Junior” imponeva però che il motore derivasse da un’auto di serie, seppure con ampia possibilità di elaborazione.
Essendo legato alla Fiat, negli Anni ’60 Vittorio Stanguellini, ormai affiancato dal figlio Francesco Jr., realizza alcune monoposto di Formula Junior (tra le quali la moderna “Delfino”) e poi di Formula 3, con motori derivati dalle “1300” e “124” della Casa torinese.
Grazie al copioso materiale di archivio del marchio (fotografie e documenti), Stanguellini: L’altra Modenese da corsa ricostruisce nei dettagli la storia della Casa dalla "esse" blu in campo giallo (i colori di Modena).
Un capitolo del volume è dedicato al Museo - allestito a suo tempo da Francesco e ora impeccabilmente curato dalla figlia Francesca - ed è in pratica una "visita guidata" alle auto e alle curiosità che ospita.
Le stesse auto, perfettamente restaurate, sono state fotografate all’esterno in modo scenografico e si possono ammirare nel "portfolio" unito allo stesso volume.
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