Ha corso per ventotto anni, disputando oltre trecento corse in Italia e all’estero.
Ha raccolto centoventicinque premi tra coppe e trofei, ha vinto Campionati europei di Turismo.
Ha partecipato tredici volte alla 24 Ore di Le Mans, otto alla 24 Ore di Spa e pure alla Targa Florio: nel suo palmarès vanta successi sul circuito belga, al Nürburgring, a Sebring, a Monza, al Mugello, a Imola, a Fleuron, a Jarama, a Daytona e Brno.
Per una quindicina d’anni è stato pilota e collaudatore ufficiale dell’Alfa Romeo, per la quale percorreva oltre cinquecento chilometri al giorno svezzando tutti i modelli da corsa della casa milanese: dalla TZ alla GTA, dalla 33 alla Montreal.
I suoi consigli contribuirono anche alla realizzazione dell’Alfa 179 di Formula Uno.
Ha gareggiato anche per Fiat, Abarth, Bandini, Osca, ATS, Alpine, De Tomaso, Iso Grifo, Lola, Porsche e Ferrari.
Ha corso fianco a fianco di Moss nel Gran Premio di Cuba nel 1960 e fu in quella occasione che conobbe Che Guevara e Fangio.
Ha toccato in pista gli oltre trecentosettanta chilometri orari.
Ha battuto assi del volante come Rindt, Stewart, Ickx, Munari, Baghetti, Lauda, Hunt, Graham Hill, Quester, Mairesse, Merzario, Regazzoni, ha sfidato sulle piste Bruce McLaren, Clark, Pedro e Ricardo Rodriguez, Ireland, Gendebien, Bonnier, Phil Hill, Penske, Ada Pace, Redman, Ligier, Brabham, Gurney, Gregory, Galli, Giunti, De Adamich, Vaccarella, Marko, Stommelen e tanti altri.
Per due volte ha detto no al commendatore Enzo Ferrari che lo voleva nella sua scuderia.
Si è preso il lusso di battere Steve McQueen a Sebring e di prendere un tè con lui durante una pausa della gara di Le Mans, di superare Paul Newman in una prova cronometrata su un lago salato e di rifilare otto decimi a Mario Andretti a Daytona.
Questa è la storia, attraverso le sue parole e i suoi ricordi, di Teodoro Zeccoli, classe 1929 da Giovecca (Lugo), pilota d’altri tempi, di classe infinita e soprattutto "Cuore Alfa".