La storia di una delle più grandi corse classiche del motociclismo mondiale è raccontata in queste pagine attraverso gli scritti di chi ha vissuto quei momenti, attraverso le tredici interviste ai piloti che negli anni vinsero la gara e per mezzo di oltre 400 fotografie, un repertorio in gran parte inedito e di notevole valore documentale.
La 200 Miglia di Imola, ideata e fortemente voluta da Francesco Costa, detto ‘Checco’, si ispirava alla quasi omonima 200 Miglia di Daytona, che, nel 1972, si correva già da una decina d’anni (erede di una gloriosa competizione su un altro tracciato, nata nel periodo tra le due guerre), e aveva l’obiettivo di innovare gli ormai stanchi schemi del motociclismo europeo.
L’obiettivo fu raggiunto pienamente e la gara imolese attirò i migliori piloti del mondo, che si cimentavano in questa gara con moto di grossa cilindrata (750 cc). Ogni edizione, per quasi un decennio, rappresentò un evento eccezionale, facendo accorrere decine di migliaia di appassionati che andavano ad affollare ogni angolo dell’autodromo, che all’epoca si chiamava Dino Ferrari, per vedere i propri campioni sfrecciare sotto i propri occhi, in molti casi nel vero senso della parola, visto che le misure di sicurezza di quegli anni erano molto più blande di quelle odierne, come si arguisce nelle numerose immagini del pubblico che durante le gare si trovava anche a bordo pista.
Questo, e tanti altri aspetti della corsa, come l’evoluzione tecnica delle moto, dell’abbigliamento e della pista, così come il comportamento e il carattere di ciascun pilota, emergono con nitidezza dalle pagine di questo libro, tradotto integralmente in inglese per quegli appassionati di altri Paesi che vogliono conoscere o rivivere i momenti più entusiasmanti di una gara che per 13 volte ha incoronato, a turno, i migliori piloti del mondo.
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