Baconin un nome, poi diventato Mario Umberto, inconfondibile al quale, anche se è passato del tempo, come un riflesso condizionato viene spontaneo associare un cognome: Borzacchini.
Baconin Borzacchini, il pilota di nato a Terni il 28 settembre del 1898, del quale poco della sua carriera sportiva si è tramandato a colpa di un incidente che, sottraendolo all’attenzione del mondo sportivo, ne ha troppo presto interrotto la carriera.
Una carriera splendida costruita, chilometro dopo chilometro, guidando nel vento della velocità per la realizzazione dei propri ideali di uomo e di Campione. Una carriera fatta di risultati colti sulle strade e i circuiti non solo d’Italia ma di mezza Europa, sconfinata fino in America; affidandosi prima alle piccole cilindrate sulle quali, con una celeste Salmson, si è fatto le ossa, lasciata per guidare la Maserati dei fratelli Alfieri ed Ernesto; poi le mitiche Alfa Romeo della Casa del Biscione fino ad approdare nella Scuderia Ferrari. Alla guida di queste, lottando ruota a ruota con Clemente Biondetti, Giuseppe Campari, Luigi Fagioli, Enzo Ferrari, Tazio Nuvolari, Achille Varzi e cento altri ha colto risultati importanti in gare durissime e selettive come la Targa Florio, la Mille Miglia, ai Gran Premi di Francia, del Belgio e a Monza.
Tra il poco che si è tramandato manca, purtroppo, anche la conoscenza della grande amicizia che ha legato Borzacchini ad un grande Campione del passato: Tazio Nuvolari. Una amicizia così forte ed importante, per i due Campioni tanto simili anche fisicamente tra di loro, fino al punto che la stampa dell’epoca nei commenti e nelle cronache l’ identificava come i“ fratellini”.
Questo bel rapporto tra i due Campioni, mai in nessun libro messo in evidenza, emerge passando in rassegna, una ad una, tutte le gare disputate da Borzacchini ed in particolare esaminando il comportamento dei due Campioni quando questi hanno corso insieme, con Tazio Nuvolari vincitore grazie al sacrificio di Borzacchini nel coprire le spalle al compagno, oppure quando a bella posta insieme hanno ottenuto arrivi exaequo.
La profonda amicizia, di gara in gara matura, cresce viene alimentata dalla grande fiducia e stima reciproca fino a divenire un legame così importante tanto da portare i“fratellini” alla separazione dalla Scuderia Ferrari per la quale corrono e andare a formare una loro Squadra.
Un sogno questo interrotto, purtroppo, al suo nascere sull’asfalto della pista di Monza il 9 settembre del 1933 nel corso della prima eliminatoria per il Gran Premio di Monza che il“ fratellino” Mario Umberto (Baconin) avrebbe dovuto disputare al termine del Gran Premio d’Italia corso in mattinata dal“fratellino” Tazio Nuvolari.
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