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LA FAVOLOSA TARGA FLORIO


Nella primavera dell’anno 1965, in una giornata tutta colori e profumi, si incontrarono a Palermo un piemontese e un siciliano. Il primo era l’architetto honoris causa e cavaliere del... continua

Nella primavera dell’anno 1965, in una giornata tutta colori e profumi, si incontrarono a Palermo un piemontese e un siciliano. Il primo era l’architetto honoris causa e cavaliere del lavoro Pininfarina, lo stilista d’avanguardia ammirato in tutto il mondo per la linea razionale e purissima delle sue carrozzerie.

Il secondo era il cavalier Vincenzo Gargotta, settantenne anche lui, anche lui giovanissimo di spirito, anche lui a suo modo sempre sulla breccia. Gargotta si era innamorato della Targa Florio fin da quando, picciotto in calzoni corti, aveva visto passare le prime macchine da corsa sotto la sua casetta di Termini Imerese. 

Per anni l’aveva corteggiata assiduamente, ragazzetto servizievole e tuttofare, conquistandosi la simpatia di Vincenzo Florio; e infine, per così dire, l’aveva sposata, giungendo a dirigerne l’ufficio stampa per decenni e decenni. 

La conversazione tra i due durò qualche ora. Pininfarina sapeva molto della Targa Florio. All’illustre ospite di Torino Gargotta parlò dei campioni, dei bolidi, dei circuiti, dei Florio e di tanti personaggi che sembravano uscire dalle pagine del Gattopardo, dei grandi e piccoli retroscena che avevano accompagnato per mezzo secolo le edizioni della corsa e di molte altre cose che aveva vissuto personalmente e che, ormai, nessuno al suo posto avrebbe potuto testimoniare con tanta vivacità e dovizia di particolari.

E infine, dopo questa rievocazione che assommava un’atmosfera strapaesana al valore internazionale della Targa, confidò ciò che da qualche tempo era in cima ai suoi desideri: un libro, proprio questo libro, sulla favolosa Targa Florio. Pininfarina accolse con entusiasmo l'idea.

Per realizzare questo volume, che la casa editrice dell'Automobil Club d'Italia considerava tra i più impegnativi del suo catalogo, è stata decisiva, oltre allo stimolante patrocinio di Pininfarina e alla penna insostituibile di Giovanni Canestrini, una collaborazione quanto mai vasta di organizzazioni e di singole persone. 

L'Automobile Club di Palermo ha fornito gran parte del materiale illustrativo, preziosissimo e generalmente inedito, raccolto in queste pagine; il Cavaliere Vincenzo Gargotta è stato in grado di prodigare la sua appassionata competenza, sorretta da un'eccezionale memoria, nella compilazione delle didascalie.

i Signori Paladino, nipoti di Vincenzo Florio, hanno gentilmente acconsentito la riproduzione di vari quadri conservati nella loro suggestiva casa dell'Arenella, alle pendici del Monte Pellegrino e la Marchesa de Rivera, figlia di Ignazio Florio, permesso la pubblicazione di una piccola ma assai pregevole raccolta di vecchi schizzi dedicati alla famiglia paterna e al suo immediato entourage.

All’interno, tante le fotografie, stampate in quadricromia, di targhe celebrative, coppe, quadri, paesaggi della Sicilia contemporanea e aspetti delle competizioni.

Indice del volume:

7. Nota Editoriale 10. Prefazione dell'Autore 17. Come nacque la Targa 63. Regolamenti e formule di gara 84. Polemiche tra automobilisti 114. Crisi e ripresa 139. L'incendio delle tribune 174. Morte di Masetti 231. La strepitosa vittoria di Varzi 249. Scompare Alfieri Maserati 278. Una parentesi senza Florio 308. Bolidi sulle Madonie 312. Finale emozionante 335. Una gara di regolarità 354. Sette Ferrari contro una Jaguar 366. Circuiti della Targa Florio (grafici) 367. Vincitori della Targa Florio dal 1906 al 1965 368. Piloti partecipanti alla Targa Florio dal 1906 al 1965 374. Case automobilistiche partecipanti alla Targa Florio dal 1906 al 1965 374. La Coppa Florio dal 1905 al 1928 376. Indice dei nomi di persona

Informazioni prodotto

Rilegatura
Rilegato
Pagine
381
Lingua del testo
Italiano
Data di stampa
05/1966
Formato
23 x 31 x 3 cm

Informazioni aggiuntive

Genere o Collana
Storico

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